Cos’è l’otoplastica?
Si tratta di un tipo di procedura di chirurgia estetica che ha come obiettivo principale quello di correggere la dimensione del padiglione auricolare e la sua forma. Questo difetto estetico viene comunemente conosciuto come “orecchie a sventola”.
Secondo alcune statistiche questo problema affligge oltre il 3% della popolazione mondiale e può riguardare un solo orecchio o entrambi. L’otoplastica è la soluzione migliore per questo tipo di problema e può inoltre far riferimento alla correzione di altri particolari dell’orecchio che presentano alcune asimmetrie presenti sin dalla nascita o causate da alcuni traumi che si possono verificare nel corso del tempo.
Otoplastica
Tutti possono operarsi?
Assolutamente no. E’ importantissimo che il paziente disponga in primis di un buon stato di salute. Il tutto sarà verificato tramite degli esami clinici che verranno effettuati in precedenza all’eventuale intervento.
A livello estetico, tutti coloro che possono accedere all’operazione, devono presentare almeno una delle seguenti caratteristiche:
- orecchie a sventola
- orecchie che presentano asimmetria
- orecchie dalle grandi dimensioni oppure
- lobi che presentano lesioni o forme obsolete.
Tra i requisiti essenziali non bisogna tralasciare lo stato psicologico del paziente: bisogna in primo luogo cercare di capire quanto è forte il disagio nella sua psiche. Di conseguenza è necessario intervenire prima a livello mentale, in modo che egli possa sentirsi tranquillo nel momento dell’intervento.
Qual è l’età consigliata per operarsi?
La maggior parte delle persone che si sottopongono ad un intervento di otoplastica ha un’età che va dai 4 ai 13-14 anni, in quanto si consiglia di procedere durante questa fase.
Questo perché può essere vantaggioso sia da un punto di vista psicologico (evitando possibili problemi di interazione sociale), sia per una questione fisica, in quanto i risultati si ottengono sempre di più nel corso del tempo ed agendo in maniera precoce si va ad ottimizzare questo processo.
Inoltre, lo sviluppo fisico che si presenta in età adolescenziale non causerà nessun tipo di alterazione inerente alla forma dell’orecchio: la situazione resterà del tutto invariata.
Quali sono gli “step” di un intervento di otoplastica?
L’operazione presenta cinque fasi principali: anestesia, incisione cutanea, piega cartilaginea, sutura e bendaggio.
- Anestesia. Dopo essersi accertati riguardo lo stato di salute del paziente, si può procedere con la sedazione. L’anestesia è di tipo locale, vale a dire che viene “addormentata” soltanto quella specifica zona. Grazie a questa procedura, il paziente non sentirà nessun tipo di dolore e non sarà vigile durante l’atto chirurgico ma potrà riprendersi dopo l’operazione in maniera del tutto immediata. A questo punto, si passa all’infiltrazione del farmaco anestetico.
- Incisione cutanea. Viene effettuata l’incisione cutanea in modo da poter accedere alla cartilagine auricolare, partendo dalla zona posteriore dell’orecchio.
- Piega cartilaginea. In questo passaggio, la cartilagine viene segnata con il bisturi e successivamente viene “adattata” in base al caso specifico.
- Sutura La nuova piega cartilaginea viene suturata attraverso dei “fili” che hanno il compito di garantire una stabilità statica di tipo prolungato. In secondo luogo, si procede con la sutura della cute.
- Bendaggio. Nell’ultimo step, la zona critica viene coperta (compresa la parte superiore della testa, in modo da supportare la nuova forma ottenuta) con l’obiettivo di proteggere al meglio tutta l’area che ha subito l’operazione e favorisce la cicatrizzazione dei padiglioni. Si tratta di un bendaggio elastico che tiene sotto controllo il gonfiore ed allo stesso tempo protegge per i primi giorni la zona da eventuali urti.
Negli ultimi anni, è stata anche introdotta una nuova procedura, ossia quella a laser.
Essa può fornire degli ottimi risultati senza dover ricorrere ai tagli e alle sature, causando un tipo di cicatrice quasi invisibile ed una convalescenza dai tempi molto più brevi rispetto a quella della procedura tradizionale.
Ci sono delle regole da seguire dopo l’operazione?
Solitamente, il chirurgo consiglia alcuni piccoli accorgimenti che possono favorire una guarigione. I disagi post operazione sono davvero minimi e nell’eventuale caso di dolore, vengono prescritti degli antidolorifici. Inoltre, il bendaggio viene sostituito con uno più leggero dopo alcuni giorni: questo comporta dunque almeno una successiva visita medica obbligatoria.
Se si tratta di un adulto, è bene prendersi qualche giorno di pausa, in modo da assicurarsi un totale riposo. Nel caso di un bambino invece, è opportuno restare a casa almeno una decina di giorni, onde evitare alcuni rischi che possono presentarsi in ambito scolastico.
Si consiglia vivamente di smettere di fumare o di assumere alcuni medicinali dopo l’intervento poiché sia il fumo che alcuni farmaci potrebbero alterare il processo di coagulazione o addirittura favorire delle perdite di sangue.
Ci possono essere delle complicanze durante l’intervento?
Bisogna premettere che l’otoplastica è una delle procedure più sicure e sono davvero rari i rischi di serie infezioni di tipo cartilagineo, ma non vanno esclusi.
Nella maggior parte dei casi, possibili complicanze possono essere risolte tranquillamente.
Ma quanto costa sottoporsi ad un intervento di otoplastica?
E’ chiaro che non si può fare una stima generica a riguardo perché bisogna prendere in considerazione il tipo di difetto e la modalità di intervento. Il prezzo può dunque variare ma a livello di prezzi orientativi, l’otoplastica ha un prezzo di circa 2500 – 3500 euro quando il disagio riguarda entrambe le orecchie (otoplastica bilaterale) mentre se si tratta di un solo orecchio (otoplastica monolaterale) il costo è sulle 1500 – 2000 euro.
Sono diversi i centri che si occupano di questa problematica e dunque i prezzi possono variare anche in base alla struttura.
Come è stato accennato in precedenza, è importante capire se questo intervento è necessario o è solo una fissazione del paziente, quando in realtà non si evidenziano chiari difetti.
Se le “orecchie a sventola” non sono molto pronunciate, è inutile sottoporsi all’intervento.
Allo stesso tempo però, se il disagio psicologico è notevole, non bisogna sottovalutare la situazione. Ciò che conta in primo luogo è il benessere del paziente e nessuno può ostacolare la sua libertà di scelta (tranne nel caso in cui si è minorenni: lì la decisione spetta ai genitori).
E’ dunque essenziale rivolgersi ad un medico competente e soprattutto con esperienza: solo un esperto può valutare in maniera del tutto oggettiva la gravità della situazione ed il tipo di eventuale intervento.
E’ possibile praticare questo intervento su un ragazzo di 16 anni? Oppure bisogna aspettare la maggiore età?